Il  2022 si preannuncia come un anno ricco di novità per il settore della distribuzione auto che, con l’entrata in vigore il prossimo 1° giugno del Regolamento VBER, vedrà un cambiamento epocale nel rapporto tra case produttrici, concessionarie e clienti.
Il VBER, acronimo di Vertical Block Exemption Regulation, avrà la funzione di tutelare la concorrenza in alcuni settori commerciali, tra cui quello della vendita e del noleggio di automobili. Un’azione legislativa, quella dell’Unione europea, che mira a contrastare le pratiche tese a ridurre la possibilità da parte del consumatore di scegliere i propri fornitori e che andrà a creare inevitabili ricadute sui settori dove gli accordi verticali, tra produttori e rivenditori, sono alla base del tessuto distributivo sul territorio.

Che cos’è il VBER?
Il VBER rientra nel Regolamento europeo n.330 del 2010 della Commissione europea che si pone l’obiettivo di adattare gli accordi verticali in ambito commerciale agli sviluppi del mercato, nell’ottica di tutela e crescita del diritto del consumatore di selezionare con le ampie libertà possibili la scelta dei propri fornitori; una  particolare attenzione viene poi riservata agli sviluppi digitali dei vari settori, come l’e-commerce e le vendita on-line, per raggiungere un regime di piena concorrenza.

VBER  e Settore Auto: quali saranno le conseguenze?
I cambiamenti saranno significativi e produrranno dei cambiamenti epocali nello sviluppo del settore: con l’introduzione del VBER si entrerà in un regime di concorrenza non più solamente tra distributori di auto, ma anche tra i produttori e i distributori che li rappresentano sul territorio.
Dal prossimo mese di giugno si entrerà così in una nuova dimensione di vendita, dove le Case produttrici potranno vendere direttamente ai loro potenziali clienti tramite i canali on-line  e attraverso una nuova e importante figura, quella del Concessionario-Agente, che rappresenterà sul territorio la Casa produttrice senza alcun vincolo con il distributore tradizionale.

Concessionarie d’auto: quale potrebbe essere il futuro?
A spiegarlo è il presidente di Federauto, la Federazione Italiana Concessionari Auto, che in una recente intervista ha cercato di delineare gli orizzonti futuri del settore: “Molte case automobilistiche hanno intenzione di adottare nuovi modelli distributivi, con un mix di vendite online e contratti di agenzia, andando a comprimere l’autonomia imprenditoriale dei concessionari”.
Un modello che porterà ad un’inevitabile compressione dei margini attuali delle Concessionarie d’auto, in quanto i prezzi al consumatore saranno definiti dagli stessi produttori, i quali avranno la possibilità di concludere la vendita  senza intermediazioni di terzi soggetti.
Le preoccupazioni riguardano la sopravvivenza delle attività ma anche degli oltre 70 mila addetti, secondo le stime di Federauto, che vedrebbero i loro posti di lavoro in pericolo.

VBER e Consumatori
Lo scenario che si va a delineare, secondo gli intenti del VBER, è quello di un mercato caratterizzato da una maggiore trasparenza dei prezzi e una facilità di comparazione tra modelli di produttori differenti: condizioni che senza dubbio facilitano e tutelano il consumatore.
Tuttavia si verrebbe a sviluppare un mercato dove sia tramite i canali online che attraverso le figure del Concessionario-Agente, alla quale i Distributori tradizionali si dovrebbero adeguare, i prezzi sarebbero fissati unicamente dalle Case automobilistiche; si arriverebbe così alla compressione, se non all’eliminazione, del potere di contrattazione tra acquirente e venditore che da sempre contraddistingue il settore.

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