Momento difficile ma con buone possibilità di uscita dal tunnel
per il reparto automotive e per il noleggio, in particolare per il noleggio a breve termine e per il car sharing. Chiaroscuro con qualche luce per il noleggio a lungo termine. C’è preoccupazione ma anche ottimismo, come emerge dalle parole del presidente di Aniasa (Associazione di Confindustria che raggruppa gli operatori dell’autonoleggio e dei servizi automobilistici) Massimiliano Archiapatti, soprattutto alla luce dei numeri del primo trimestre del 2021.
“La traiettoria non si ferma”, afferma il numero uno di Aniasa.
Il primo trimestre del 2021 – Al momento gli ultimi numeri disponibili, relativi al primo trimestre del 2021, dicono che l‘uscita dal periodo nero non è così lontana. Nel noleggio a lungo termine il fatturato diminuisce del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2020 ma cresce del 12% rispetto al 2019. E proprio quest’ultimo è un numero assai importante. Crescono con numeri importanti le immatricolazioni rispetto all’anno scorso (+26,6%), ma se il confronto si fa rispetto al 2019 c’è un calo, anche se decisamente contenuto, dell’1,3%. La flotta in circolazione, invece, risulta in crescita sia rispetto allo scorso anno (+2,5%) che rispetto al 2019 (+6,8%) e il 31 marzo sfiorava il milione di veicoli (955 mila), nuovo massimo storico.
Questi dati rispecchiano l’atteggiamento delle aziende, che in questo momento preferiscono prolungare i contratti che hanno aperti piuttosto che avviarne di nuovi.
Un 2020 molto difficile – Questi numeri arrivano al termine di un 2020 davvero molto difficile per il mercato dell’automotive e del noleggio, così come lo è stato per l’economia in generale. Dopo sette anni di continui record nelle immatricolazioni e nel fatturato, che lo hanno portato a rappresentare il 25% del mercato automotive, l’anno del Covid ha segnato una brusca frenata. Si è passati dalle 520 mila immatricolazioni del 2019 (auto e veicoli commerciali) alle 355 mila dell’anno scorso (-32%). Se è crollato il breve termine, ha retto però il lungo termine ed il servizio di fleet management che viene offerto alle aziende.
La posizione del presidente Archiapatti – Le parole di Archiapatti sull’andamento del mercato: “Per supportare l’attesa transizione ecologica è ora di abbandonare definitivamente l’approccio ideologico alla mobilità e mettere in campo misure efficaci per accelerare il rinnovo del parco circolante, 38 milioni di veicoli, il secondo più anziano del Continente, con oltre il 30% ante Euro 4, oltre 15 anni di anzianità. Bisogna raggiungere le fasce di popolazione con minore capacità di spesa, che spesso viaggiano proprio su questi veicoli più inquinanti e meno sicuri e incentivarli a sostituirli con vetture di ultima generazione. Per questo abbiamo avanzato al Governo la nostra proposta di estendere l’ecobonus all’acquisto di vetture usate Euro 6, ibride ed elettriche a seguito di rottamazione di veicoli Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Una misura che produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, grazie a veicoli accessibili a prezzi più contenuti rispetto al nuovo, sull’ambiente e, non ultimo, sulla sicurezza delle nostre strade”.
“Auspichiamo, inoltre – ha concluso Archiapatti – che il Governo nella prossima Legge di Bilancio voglia finalmente sanare una situazione diventata ormai paradossale per il nostro Paese: la forte disparità di trattamento fiscale sui costi di mobilità che le aziende italiane vivono ogni giorno sulla propria pelle rispetto ai competitor europei.”