DOPO I CHIP, ORA IL MERCATO AUTO HA PROBLEMI CON I TRASPORTI

L’industria automobilistica si trova di fronte ad una crisi logistica senza precedenti.

Dopo la crisi dei microchip, oggi l’industria automobilistica si trova di fronte a una crisi logistica senza precedenti, caratterizzata dalla carenza di mezzi e professionisti per il trasporto dei veicoli prodotti. Il grido d’allarme arriva direttamente dall’ECG – The Association of European Vehicle Logistics, che denuncia la crisi che ha colpito il settore della logistica automotive. Problematiche che stanno mettendo a dura prova il mercato dell’auto.

La riduzione degli investimenti nel settore, insieme alla mancanza di autisti specializzati e alle difficoltà nel trasporto marittimo e ferroviario, hanno contribuito a questa situazione critica. Tuttavia, per risolvere la crisi logistica, è necessario adottare una prospettiva a lungo termine e ripensare la supply chain e la circolazione di persone e merci a livello globale.

Le case automobilistiche devono rivedere il loro modello logistico, mentre gli operatori logistici devono investire in bisarche e autisti specializzati per garantire una consegna tempestiva dei veicoli prodotti. La crisi logistica sta mostrando la necessità di un cambiamento epocale nella supply chain dell’industria automobilistica, che deve trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide del futuro.

Qualche numero: negli ultimi tre anni, i più grandi logistic providers che lavorano in Europa hanno dismesso il 27% della capacità, pari a circa 1.500 veicoli, avviati per lo più a demolizione e dunque definitivamente fuori mercato. Mentre ad oggi una percentuale compresa tra il 5 e il 10% dei mezzi è ferma per la mancanza di autisti.

La crisi logistica ha messo in evidenza la necessità di trovare nuove soluzioni innovative per gestire la supply chain dell’industria automobilistica. Alcune case automobilistiche stanno adottando un approccio incentrato sulla formazione e l’investimento nei propri dipendenti, offrendo bonus e corsi di formazione per diventare autisti specializzati. Altri stanno esplorando nuove tecnologie, come i veicoli autonomi e la blockchain, per semplificare il processo di trasporto e gestione della supply chain.

In casa Stellantis, per fare un esempio di quello che sta accadendo, tra le alternative pensate per compensare le lacune della logistica, è stato proposto agli operai degli stabilimenti di Melfi, Saragozza, Vigo, Madrid e Sochaux di cambiare ruolo e diventare autisti di bisarca su tragitti internazionali. Per chi accetta, riporta il quotidiano spagnolo La Vanguardia, è previsto un bonus pari a 800€ al mese, più gli straordinari. Per accettare è sufficiente la patente C ed un’età maggiore di 21 anni, alle spese per il conferimento della qualifica ci penserà la casa costruttrice. Secondo Bloomberg, sono circa 140 i dipendenti che hanno accettato l’offerta.

Inoltre, la crisi logistica ha dimostrato la necessità di una maggiore collaborazione tra le case automobilistiche e gli operatori logistici, al fine di sviluppare soluzioni condivise per affrontare le sfide del futuro. L’adozione di standard comuni, la condivisione di dati e informazioni e una maggiore trasparenza nella gestione della supply chain potrebbero contribuire a migliorare l’efficienza e la tempestività delle consegne.

La supply chain dell’industria automobilistica sta affrontando una trasformazione epocale, spinta dalla crisi logistica e dalla necessità di affrontare le sfide del futuro. Per superare queste sfide, le case automobilistiche e gli operatori logistici devono adottare un approccio collaborativo e innovativo, basato sull’investimento nelle persone, nella tecnologia e nella trasparenza. Solo così sarà possibile garantire la consegna tempestiva dei veicoli prodotti e la sostenibilità a lungo termine della supply chain dell’industria automobilistica.

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