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Per la prima volta dall’inizio del Covid e della conseguente emergenza che sta colpendo tutto il mondo,  le vetture delle flotte aziendali sono tornate in pista al Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso presso l’autodromo di Vallelunga da Sumo Publishing e patrocinato, tra gli altri, da ANIASA, coinvolgendo fleet manager, società di noleggio e case automobilistiche. È stato  presentato lo studio “Le Flotte non si sono fermate”.

Cosa emerge? Questa nuova situazione  ha contribuito a definire una nuova normalità che prevede per tutti  meno trasferte, proroghe dei contratti di noleggio in essere piuttosto che rinnovi dei veicoli in flotta, adozione di soluzioni di micromobilità, sanificazione e igienizzazione dei veicoli, smart working destinato a proseguire anche nei prossimi mesi. E, ancora, la presenza già adesso di un recovery plan da attuare in caso di una massiccia seconda ondata del virus nei prossimi mesi.

“Le Flotte non si sono fermate” è stata condotta tra i mesi di luglio e agosto coinvolgendo un campione di 61 fleet e mobility manager di aziende nazionali e multinazionali di varie dimensioni: la ricerca ha messo in evidenza diversi cambiamenti nel post lockdown.
Questi i principali risultati presentati.

  • Oltre 8 fleetmanager su 10 segnalano che dopo la ripartenza post lockdown qualcosa è cambiato nella gestione della flotta della propria azienda: per il 53% la gestione è cambiata solo in parte, mentre per un terzo del campione il mutamento è stato più significativo. La stragrande maggioranza degli intervistati (84%) dichiara che oggi i dipendenti fanno meno ricorso a trasferte e gli spostamenti sono ridotti al minimo, mentre il restante 16% afferma che è aumentato l’utilizzo dei veicoli negli spostamenti urbani e/o limitrofi, a scapito dei mezzi pubblici.
  • Se il numero dei veicoli assegnati in flotta per quasi il 90% degli intervistati è rimasto identico rispetto a febbraio, il ricorso alle proroghe dei contratti di noleggio è stato massiccio: il 61% dei fleetmanager lo ha concordato con le società di noleggio.
  • Per il 16% degli intervistati il noleggio a medio termine (della durata di alcuni mesi, il cosiddetto “mid-term”) si è rivelato un buon alleato in questa fase per soddisfare esigenze di mobilità limitate nel tempo, mentre il numero dei veicoli in pool e in car sharing è rimasto pressoché invariato. Più rilevante (26%) è la percentuale delle aziende che ha ridotto l’utilizzo dei veicoli operativi. Ennesimo segno che il Coronavirus e la limitazione degli spostamenti hanno avuto significativi effetti sulle attività.
  • La pandemia sembra aver lasciato il segno anche sul processo di elettrificazione in atto nelle flotte delle imprese italiane, tanto che il 12% degli intervistati dichiara di aver aumentato il numero degli EV nel parco e il 22% afferma di aver accresciuto la flotta di veicoli ibridi.
  • Oltre al trend elettrico/ibrido, si segnala anche un aumento della micromobilità legata all’introduzione di monopattini e scooter. Il 47% dei fleet manager ha anche dichiarato di aver ridotto l’utilizzo dei mezzi pubblici, per minimizzare i rischi di potenziali contagi. A tal proposito, una delle priorità resta la messa in sicurezza dei veicoli attraverso la sanificazione (promossa dal 57% degli intervistati) e l’igienizzazione.


La parola d’ordine anche nelle flotte è sicurezza, non solo su strada, ma anche all’interno dell’abitacolo. Non è un caso, d’altra parte, che quasi la metà (47%) dei fleet manager dichiari di aver ridotto l’utilizzo dei mezzi pubblici, per minimizzare i rischi di potenziali contagi.
Quindi la sanificazione (promossa dal 57% degli intervistati) e l’igienizzazione (adottata dal resto del campione è una delle priorità La frequenza di queste operazioni è diventata molto alta: il 24% le effettua settimanalmente, mentre il 39% addirittura dopo ogni utilizzo (per le auto in pool), ogni intervento riparativo/prima delle riassegnazioni (per le auto in fringe benefit).

Per quanto riguarda il futuro, infine, sono tre i punti che emergono con chiarezza dallo studio.

  1. Elettrificazione: secondo il 71% degli intervistati, il Covid non ha avuto alcun impatto su questo aspetto e solo il 16% ha percepito un rallentamento.
  2. Lo smart working per molte aziende è una prassi ormai collaudata. Ben il 75% del campione dichiara che la propria impresa ha intenzione di proseguire anche nei prossimi mesi.
  3. L’obiettivo è non farsi trovare impreparati di fronte a una nuova ondata di Coronavirus. Il 65%, infatti, ha rivelato che, nel caso la pandemia tornasse a farsi sentire in maniera massiccia nel nostro Paese, è stato già predisposto un recovery plan aziendale. L’esperienza del lockdown, in altre parole, almeno in questo senso è servita per creare una maggiore consapevolezza e attenzione al rischio.

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