Nel frattempo si muove il Governo per scongiurare la stangata.
Ne avevamo già parlato in un approfondimento datato 28 settembre 2022: dopo i rincari a cui siamo stati costretti ad assistere – carburante, gas, energia ed altri beni di necessità – a gennaio 2023 subiremo una nuova stangata sui costi delle multe stradali come previsto dall’articolo 195, secondo il quale “La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti“.
Nel caso non l’avessi letto, puoi trovarlo qui .
In questi mesi è stato chiesto a gran voce, prima da Giordano Biserni, Presidente di ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), poi da Simone Baldelli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori, un intervento da parte del nuovo Governo per fermare – o quantomeno contenere – il sostanzioso aumento degli importi delle multe stradali.
Il Codacons stima infatti un incremento fino all’11% delle sanzioni ed elabora un quadro degli aumenti: la multa per il divieto di sosta salirebbe da € 42 a € 46, quella per l’uso del cellulare alla guida da € 165 a € 183, l’accesso vietato alla Zona Traffico Limitato da € 83 a € 92, il superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h da € 845 a 938.
Il passaggio con semaforo rosso salirebbe da € 167 a € 185, la guida in stato di ebbrezza da € 543 a € 602, la mancata revisione dell’automobile dagli attuali € 173 ad € 190, e via dicendo…
Importanti aumenti, incassati dai Comuni nell’ordine dei 3 miliardi di Euro, che dovrebbero essere impiegati nella sicurezza stradale ma che troppe volte finiscono per coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali.
Furio Truzzi, Presidente Nazionale di Assoutenti e membro del Consiglio e delle Commissioni Affari Internazionali e Europei e Commercio, si aspetta che il Governo Meloni blocchi ogni tipo di rincaro che, a conti fatti, andrebbe ad unico vantaggio di operazioni di cassa. Suggerisce, piuttosto, di estendere il sistema della patente a punti anche alle infrazioni minori.
Soltanto a poche settimane dai rincari previsti pare che il Governo stia iniziando a muoversi: il ministro dei trasporti, Matteo Salvini, assieme al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno incaricato i tecnici di studiare e trovare le appropriate soluzioni per scongiurare la stangata.