BOLOGNA CITTÀ A 30 KM/H: RISULTATI INCORAGGIANTI

Un anno dopo l’introduzione del limite di velocità, Bologna registra dati sorprendenti sulla sicurezza stradale e la mobilità urbana.

Un anno dopo l’implementazione del limite di velocità a 30 km/h, Bologna registra risultati significativi in termini di sicurezza stradale e mobilità urbana. Grazie ad un approccio innovativo, la città emiliana ha dimostrato l’efficacia delle “città a 30 km/h”: una riduzione degli incidenti, un minor numero di feriti e, soprattutto, l’assenza di vittime tra i pedoni. È la prima volta dal 1991 che si ottiene un risultato del genere.

Sicurezza stradale: riduzione della gravità degli incidenti e zero vittime tra i pedoni
Il bilancio del primo anno del progetto “Bologna Città 30” evidenzia risultati significativi. I dati forniti dalla Polizia Locale, relativi al periodo gennaio 2024 – gennaio 2025, mostrano una diminuzione complessiva degli incidenti del 13% rispetto alla media degli anni precedenti. Tuttavia, i progressi più rilevanti riguardano la riduzione della gravità degli incidenti, con impatti concreti sulla sicurezza di pedoni e utenti della strada:

  • Incidenti gravi (codice rosso): -31%.
  • Vittime della strada: -49% (10 morti rispetto ai 21 del 2022).
  • Zero pedoni deceduti, un risultato storico: in media, erano 6 all’anno nell’ultimo decennio.

A livello nazionale, invece, i dati ISTAT segnalano un aumento degli incidenti (+0,9%) e delle vittime (+7,9%) nello stesso periodo. Questo rende il caso di Bologna un esempio virtuoso di gestione della sicurezza stradale.

Mobilità sostenibile: meno auto, più bici e mezzi condivisi
La riduzione della velocità massima ha accompagnato un cambiamento nelle abitudini di mobilità dei cittadini. Il traffico veicolare è calato del 5%, con oltre 11.000 veicoli in meno nelle strade nei giorni feriali. Parallelamente, c’è stato un boom di mezzi alternativi e sostenibili:

  • Biciclette: +10% di flussi, con oltre 140.000 passaggi aggiuntivi in punti monitorati.
  • Bike sharing: +69%, con oltre 3 milioni di corse registrate.
  • Car sharing: +44%, segnando una media di quasi 69 noleggi al mese per veicolo.
  • Servizio Ferroviario Metropolitano: +17% di viaggi, con una crescita maggiore nelle tratte urbane.

Questi dati evidenziano un progressivo spostamento verso modalità di trasporto meno impattanti e più efficienti, a beneficio sia dell’ambiente che della qualità della vita.

Una criticità: incremento degli incidenti tra i ciclisti
Nonostante i risultati complessivamente positivi, emerge una criticità che richiede attenzione: l’aumento degli incidenti che coinvolgono i ciclisti, cresciuti del 5,9% per un totale di 433 casi. Questo dato potrebbe essere correlato al maggiore utilizzo delle biciclette in città, evidenziando la necessità di ulteriori interventi, come il potenziamento e l’ottimizzazione delle infrastrutture ciclabili, per garantire una mobilità più sicura.

Impatti sull’inquinamento: segnali incoraggianti
I dati sull’ambiente offrono spunti incoraggianti ma richiedono ulteriori approfondimenti. Sebbene studi generali indichino che la riduzione della velocità a 30 km/h potrebbe incrementare alcune emissioni durante le ore di punta, a Bologna si registra un calo significativo del biossido di azoto (NO2). Secondo i dati della centralina ARPAE di Porta San Felice, il livello di NO2 è diminuito del 29,3% rispetto alla media del biennio 2022-2023. Questo risultato suggerisce un impatto positivo complessivo sulle emissioni locali, rappresentando un progresso rilevante per la qualità dell’aria.

Bologna come modello per le città italiane?
L’esperienza di Bologna fornisce indicazioni utili per altre città italiane che stanno considerando l’introduzione di limiti di velocità simili. Con una riduzione della gravità degli incidenti, una mobilità più sostenibile e riscontri positivi sull’ambiente, il modello “Città 30” si propone come una strategia efficace per promuovere un futuro urbano più sicuro, sostenibile e vivibile.

admin