Ora è ufficiale: sarà Termoli e non Torino
il super stabilimento di batterie per le auto elettriche. Lo ha annunciato Carlos Tavares, il CEO di Stellantis, il gruppo nato qualche mese fa dall’unione tra Fca ed i francesi di Psa, aprendo il grande evento EV 2021 Day di Stellantis.
Stellantis investirà oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software.
La Gigafactory di batterie per le auto elettriche sarà dunque in Molise. Una notizia tanto attesa. Sul piatto c’era Torino, che si aspettava di essere scelta. Alla fine il colosso dell’automotive ha deciso per la cittadina molisana, nel cui sito aziendale attualmente lavorano 2400 persone, molte delle quali in cassa integrazione. In lista per ospitare il nuovo impianto c’era anche Torino, a cui è stata però preferita la cittadina molisana. La Gigafactory di Termoli sarà la terza del gruppo oltre a quelle di Francia e Germania.
Tavares ha annunciato che in totale Stellantis ha intenzione di investire più di 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software, mantenendo un’efficienza esemplare per il comparto automotive, in particolare con un’efficienza degli investimenti del 30% superiore rispetto alla media del settore.
Cifre da capogiro, ma l’obiettivo è di quelli importanti: Stellantis ha intenzione di fare in modo che le auto elettriche rappresentino il 70% delle vendite in Europa e oltre il 40% negli Stati Uniti.
Si tratta della terza Gigafactory del gruppo oltre a quelle già presenti in Germania e Francia. Una volta completato il piano – confermano direttamente i dirigenti Stellantis in un comunicato stampa – “avremo cinque Gigafactory in Europa e negli Stati Uniti, per 260 GWh di capacità installata. Si tratta di una strategia di elettrificazione onnicomprensiva che permetterà all’azienda di puntare a margini di profitto operativo rettificati a due cifre sostenibili nel medio termine”.
Soddisfatto anche il ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti: “La bella e attesa notizia è la Gigafactory in Italia. Come ministero dello Sviluppo economico abbiamo lavorato affinché questo accadesse. Ora deve proseguire il confronto sul piano industriale con le parti interessate”.