Scatta l’adeguamento biennale delle sanzioni previsto dal Codice della Strada.
Non sembra esserci tregua alla fila di aumenti che stiamo osservando: dopo il rincaro del carburante, del gas, dell’energia e di altri beni di prima necessità, con l’inizio del 2023 assisteremo anche all’aumento di circa il 10% delle multe stradali.
Dal primo gennaio del prossimo anno scatta, infatti, l’adeguamento biennale delle sanzioni previsto dal Codice della Strada: gli aumenti verranno calcolati sull’indice FOI – ovvero l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392.
Stando all’indice FOI di luglio si calcola un aumento del 9,8% che, concretamente, porterebbe una multa stradale per divieto di sosta da 42 a 46 euro, per l’uso del cellulare da 165 a 181 euro, per eccesso di velocità da 173 a 191 euro e così via.
Se per quest’ultima sanzione, quella relativa all’eccesso di velocità, è già stata formulata una norma che dall’anno 2024 prevede l’installazione di ISA su qualsiasi nuova autovettura (Intelligent Speed Assistance – limitatore di velocità, leggi l’approfondimento) pressoché tutte le altre violazioni del Codice della Strada rimarranno in capo all’automobilista.
Giordano Biserni, Presidente di ASAPS – acronimo di Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – è in prima linea con la richiesta al Governo di bloccare gli aumenti. Sostiene a furor di popolo che, di fronte ad una situazione economica già messa dura a prova dall’emergenza sanitaria e dal conflitto in Ucraina, l’incremento delle sanzioni possa solamente innervosire gli automobilisti con la diretta conseguenza di multe non pagate, o pagate in minima parte.